Nel mondo delle corse ippiche, poche figure dividono l’opinione pubblica come Bob Baffert. Platinati capelli d’argento, occhiali scuri e un curriculum che lo ha reso uno dei volti più iconici del Kentucky Derby, l’allenatore americano torna finalmente al centro della scena dopo una lunga e controversa assenza.
La 151ª edizione del Derby, in programma il 3 maggio 2025, non sarà soltanto la gara dei purosangue: sarà anche un ritorno simbolico, una sfida tra passato e presente, tra cadute pubbliche e tentativi di riscatto.
Il caso Medina Spirit: una macchia difficile da cancellare
Per comprendere la portata del ritorno di Baffert, bisogna tornare al 2021, quando il suo cavallo Medina Spirit vinse il Kentucky Derby… per poi perderlo mesi dopo. I test post-gara rivelarono la presenza di betametasone, un corticosteroide vietato in gara.
La squalifica fece scalpore e segnò una frattura netta tra Baffert e Churchill Downs, la storica sede della corsa: sospensione di due anni e accesso negato a uno degli eventi più prestigiosi dell’ippica mondiale.
A seguire, altre indagini, sospetti e dibattiti accesissimi, tanto nei media quanto nei circoli degli appassionati. Baffert ha sempre sostenuto la sua innocenza, parlando di un trattamento topico e non dopante, ma la sua reputazione ha comunque subito un duro colpo.
2025: una nuova corsa, una nuova occasione
Dopo tre anni di stop, Baffert è pronto a rimettere piede sul sacro suolo di Churchill Downs. E lo fa con due cavalli promettenti, che potrebbero restituirgli gloria (e forse perdono) davanti al grande pubblico.
Il primo è Citizen Bull, un purosangue potente e agile, indicato dagli esperti come uno dei favoriti nonostante una posizione di partenza sfavorevole – il famigerato posto 1, vicino alla barriera interna, spesso temuto dai fantini per il rischio di “intrappolamento”.
Il secondo è Rodriguez, vincitore del Wood Memorial, allenato dallo stesso Baffert e affidato alle mani esperte del veterano Mike Smith, cavaliere dalla lunga carriera costellata di successi e dal rapporto di fiducia consolidato con l’allenatore.
Un Derby tra sport, redenzione e polemica
Il ritorno di Baffert non è soltanto sportivo: è anche un fatto culturale, mediatico e simbolico. C’è chi lo accoglie come una leggenda risorgente, pronto a riprendersi ciò che ha conquistato con anni di lavoro e intuizioni. Altri vedono in lui il volto controverso di uno sport sempre in bilico tra spettacolo e regolamenti, tra etica e competitività.
In ogni caso, il Kentucky Derby 2025 sarà inevitabilmente segnato dalla sua presenza. Non solo per i cavalli che porta in pista, ma per la narrazione che incarna: quella del campione caduto e deciso a rialzarsi. Della gloria offuscata dal sospetto, e dell’uomo che non ha mai smesso di credere nella propria corsa verso la storia.